Ciao a
tutti,
mi chiamo
Sabrina ed ho 31 anni. Partita a marzo
2010, spinta da un’onda demotivazionale che mi impediva di stare ferma e non
fare nulla ho deciso di andare, ma dove? Certo, mi sarei dovuta mantenere da
sola quindi dovevo scegliere un paese che mi permettesse facilmente di farlo.
Dopo varie ricerche ho realizzato che fosse l’Australia il posto adatto a me ed
effettivamente lo era! Arrivo di mercoledì sera ed il
venerdì già mi confronto con il mio primo
giorno di lavoro in pizzeria che mi permette di pagare i primi affitti. Dopo un
mese e mezzo lavoravo come insegnante d’italiano in due scuole private. Presa
dall’entusiasmo di un mondo professionale che c’è e da
un’economia che funziona ho avuto altre due importanti esperienze lavorative.
Alla fine il visto è scaduto e dopo un anno sono
ritornata a casa ed ho ripreso il mio vecchio impiego che fortunatamente mi ha
aspettato.
Che dire?
Non era certo la mia prima avventura all’estero ma è stata
sicuramente la più significativa. Forse perchè stavo dall’altra parte del mondo, forse perchè per un anno
intero non ho visto né amici né parenti, forse
perchè ero ufficialmente un’extracomunitaria alle prese con ufficio
dell’immigrazione, assicurazione sanitaria e visti ma lo rifarei e lo
consiglio a tutti coloro che hanno voglia di lasciare il nostro bellissimo
paese in cerca di una situazione economica e professionale migliore. Bisogna
cominciare dal basso ma poi l’Australia ti permette piano piano di farti strada
se sei in gamba. La mia cara Melbourne è stata infatti
eletta citta’ piu’ vivibile nel 2011!
L’Australia
non è solo lavoro, anche se devo ammettere che per me lo è stato per buona parte. L’Australia ma soprattutto Melbourne è anche un “mini mondo” come piace definirla a me. Un luogo dove si
concentrano tutte le culture del nostro pianeta, dove se ti vuoi fare una cenetta fuori hai solo
l’imbarazzo della scelta: thailandese, francese, cinese, italiano, un
crogiolo di lingue e religioni che riescono a convivere pacificamente nel
rispetto reciproco. Anche per questo, una volta ritornata in Italia, non mi
sono reinserita facilmente nel tessuto sociale: fascisti contro comunisti,
cristiani contro musulmani, l’eterno “bianchi contro neri” ed il nuovo “poveri
contro poveri". Mi ero dimenticata della
mancanza dell’accettazione del diverso e dell’intolleranza che regna dalle
nostre parti, resa ancora più acerba dalle difficoltà economiche che ti portano a buttare fuori dal letto chi è vicino a te perchè la coperta si sta accorciando.
E poi
arriva il ritorno e con lui quella
strana sensazione di sentirsi straniera a casa tua, dove sei nata e cresciuta,
in mezzo agli amici di sempre. Come mi
disse un mio ex collega della scuola d’italiano a Melbourne in merito al
ritorno alle terre natìe «tutto è sempre lo stesso, tranne te». Fortunatamente dopo qualche mese
il senso di disiorientamento è passato ed ho ricominciato a pedalare
all’italiana ma il pallino rimane e rimangono fortunatamente buona parte delle
amicizie fatte, persone culturalmente ai tuoi antipodi ma con le quali
condividi gli stessi sogni, speranze o semplicemente voglia di avventura e per
questo a volte li senti così vicini e riesci a stringere amicizia così
facilmente.
La cosa più bella che mi
è rimasta? Non sono i paesaggi stupendi, non sono i canguri né i koala, non è
l’esperienza lavorativa e neanche la fluidità acquisita nell’inglese ma sono
proprio loro: quelle persone che ho conosciuto durante il cammino, quelle che
sono rimaste fino alla fine, quelle che hanno fatto solo una piccola comparsa e
quelle che ancora ci sono!
Sabrina Torretti
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