Pubblichiamo oggi la storia di Valentina, una ragazza che mi piace definire "mamma coraggio".
Ci racconti un pò di te?
Mi chiamo Valentina e sono laureanda in Scienze Politiche. Cinque anni fa ho scelto questo percorso di studi perchè sono piena di ideali, anche se in molti me lo hanno sconsigliato dicendomi che non serviva a nulla. Io ci credo davvero, nonostante tutto. Ho 27 anni e ho un bambino di 16 mesi. E' arrivato all'improvviso e mi ha riempito la vita. Ho un diploma linguistico e parlo cinque lingue e nello specifico parlo perfettamente il francese in quanto ho studiato, grazie ad una borsa di studio Erasmus, per un anno presso la Facoltà di Scienze Politiche a Bordeaux. Quando sono tornata nel 2010 ho scoperto di essere incinta. Siccome da tempo ormai avevo pianificato di fare uno stage a Roma presso una ONG non ho voluto rinunciarvi nonostante la gravidanza e mi sono detta "Beh, tanto anche a Roma ci sono dei ginecologi". E cosi sono partita,ho fatto le valigie, e ho cercato casa a Roma spronata dal mio ragazzo e dalla mia famiglia che mi è sempre stata accanto. Inizialmente ho avuto paura della reazione che avrebbero potuto avere i miei colleghi e datori di lavoro nello scoprire la mia gravidanza, e invece mi hanno accolta benissimo.
Quanto tempo sei rimasta a Roma?
Sono rimasta quattro mesi, il tempo di "avere una pancia bella grossa". Poi all'ottavo mese di gravidanza sono tornata a casa, ho dato un esame e ho partorito.
Sono rimasta quattro mesi, il tempo di "avere una pancia bella grossa". Poi all'ottavo mese di gravidanza sono tornata a casa, ho dato un esame e ho partorito.
Poi cosa è successo?
Il mio bambino è cresciuto e ho terminato gli esami. Ho iniziato a scrivere la tesi e ho iniziato a cercare un altro stage a Bruxelles per avere maggiori prospettive di lavoro future.
E lo hai trovato?
Si, partirò a Settembre per Bruxelles, e lavorerò presso European Women's Lobby che si occupa di tematiche femminili. A settembre il bambino verrà con me e troverò un asilo per lui. Se non dovessi trovarlo lo lascerò a casa dei miei genitori e tornerò ogni tre settimane per vederlo.
Sei Preoccupata? Come vivi questa scelta? Ti senti in colpa?
Si, il solo pensiero di staccarmi da lui mi fa inorridire, ma penso che lo sto facendo per lui, per costruirgli un futuro migliore. Lo guarderò crescere su Skype!
Come vedi il tuo futuro?
Non lo vedo. La mia generazione non può progettare. Scadiamo ogni sei mesi, allo scadere del contratto.
Saresti disposta a cambiare sogno e tipo di lavoro?
Certo! Del resto lo sto già facendo, lavoro come hostess e animatrice per bambini.
Esiste la laurea giusta?
Una volta si. Oggi non più. In ogni caso mi chiedo se ci iscrivessimo tutti a Medicina, Ingegneria e Informatica avremmo un surplus di laureati in queste discipline. Mi chiedo se piuttosto non sarebbe meglio prevedere il numero chiuso per tutte le facoltà. Non è possibile a mio parere strutturare il sistema universitario sulla base delle esigenze di mercato, si rischia di mercificare la cultura.
Cosa chiedi alle Istituzioni?
Politiche per la famiglia che aiutino le donne a non dover scegliere tra il mandare avanti una famiglia e il lavoro. Chiedo di pensare a politiche per la natalità. I famosi 1500,00 euro donati nel 2005 per i nuovi nati, li possiamo considerare solo un regalino. Non bastano neanche per comprare culla e pannolini!
Quali sono le tue speranze per il futuro?
Mi auguro che tutto ciò che sta succedendo adesso e il movimento che si sta creando attorno a te, che hai sollevato la questione della disoccupazione giovanile continui ad andare avanti. Dobbiamo prendere le redini in mano della situazione e metterci in gioco. I "bamboccioni" esistono, ma sono meno rispetto ai giovani impegnati!
Come possiamo fare fronte a ciò che succede oggi in Italia?
Ammettere che gli anni delle vacche grasse sono finiti, accettare uno stile di vita diverso e chiedere alle Istituzioni aiuto per costruire il domani dei nostri figli.
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