Cafebabel, il primo magazine europeo tradotto in sei lingue si è interessato alla questione stage/disoccupazione in Italia e mi ha intervistata. Ecco a voi il link!
http://www.cafebabel.it/article/41695/stagista-onu-cameriera-lettera-elsa-fornero.html
mercoledì 18 luglio 2012
CAFEBABEL.COM: LA MIA NUOVA INTERVISTA
11:50
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Cara Alessia, scusa la franchezza, ma tu speri di trovare lavoro altamente qualificato nelle agenzie interinali e centri per l'impiego? In Italia il mercato del lavoro è ancora largamente alla ricerca delle medie qualifiche o addirittura basse qualifiche. Le agenzie interinali ed i centri per l'impiego nel nostro paese sono considerati i peggiori d'Europa, (i migliori sono in Olanda), capisci che è come cercare l'oro in una falegnameria. Tu stai subendo quello che in gergo viene chiamato "effetto spiazzamento". Il problema che stai affrontando è perfettamente normale che susciti rabbia, in te come in tante altre persone. Il lungo e rapido processo di globalizzazione, la crisi dei debiti sovrani ed in generale in numerosi cambiamenti che stiamo vivendo da circa 12 anni a questa parte, hanno posto le basi per un cambiamento radicale nelle nostre vite (soprattutto per i giovani come me e te). Noi siamo cresciuti interiorizzando i valori e ragionando con le categorie dei nostri genitori e nonni, mi riferisco a quello schemino che ancora aleggia nelle nostre menti,ovvero, liceo-laurea triennale-laurea specialistica-stage-lavoro-matrimonio-figli- e via dicendo. Questi standard che potevano essere accettabili fino alla metà degli anni 00, ora non possono costituire gli unici imperativi per una bella vita. Siamo cioè di fronte ad un cambio di paradigma che probabilmente trova il suo unico precedente (almeno per portata) nel lento passaggio dall'economia feudale al libero mercato. Il mondo si allarga,economicamente parlando, accelera e si fa più rischioso ("La società del rischio" Beck), ed individualista. Il tuo caso dimostra che possiamo avere il CV lungo quattro pagine con tre lingue conosciute, ma se nel 2012 in piena crisi, aspettiamo ancora che il lavoro dei nostri sogni piova dal cielo così dal nulla, allora è come annullare le fatiche ed i sacrifici che si son fatti per arrivare ad avere un CV di quattro pagine. Ciò che voglio dirti è che oggi bisogna essere imprenditori di noi stessi, è l'unico modo per sopravvivere a questa giungla spietata che sta diventando il mercato del lavoro, ma è importante avere una visione a 360 gradi delle opportunità, non dobbiamo focalizzarci solo su ciò per cui abbiamo studiato. Questa è una visione anni 70. Vorrei scrivere ed approfondire tantissime cose,ma non posso, ti suggerisco di leggere questo libro "Vita da Free Lance" di Sergio Bologna, può aiutarti. In bocca al lupo.
Caro Francesco,
Potresti elucidare l'espressione "essere imprenditori di se stessi"? Sospetto che significhi prendere il rischio imprenditoriale sulle proprie spalle. Non ne vedo i vantaggi, ovvero non mi pare auspicabile per il benessere della societá.
Penso che i concetti che esprimi rappresentino bene la direzione economica predominante, ma vorrei averne una definizione pulita da giudizi di valore.
Ciao Francesco, ti ringrazio per il tuo commento. Ti invito a leggere la mia storia che è stata pubblicata sul quotidiano L'Arena ma anche da Affaritaliani per avere un'idea chiara di ciò che succede. Io non ho cercato lavoro tramite agenzie interinali, sono loro che hanno cercato me dopo la mia lettera. Presa dalla disperazione mi sono iscritta al centro per l'impiego sperando di essere assunta anche in settori che non mi riguardavano affatto (ho chiesto anche di fare le pulizie) per poter guadagnare qualcosa e ripartire. Ho inviato i curriculum tramite il web, a mano, ad amici, sono iscritta a tutte le banche dati possibili, compresa al servizio job placement della mia università. La questione non è :"Alessia non va a fare altri lavori", bensì non c'è lavoro! Imprenditori di se stessi?Hai ragione infatti mi sono aperta una ditta di catering individuale all'età di 19 anni, mentre studiavo all'Università e al contempo lavoravo da Calzedonia come commessa e anche come impiegata amministrativa presso un ufficio contabile. La ditta è rimasta aperta per 3 anni, poi ho chiuso perchè sono partita per studiare all'estero. Oggi ad un colloquio mi hanno chiesto "scusi ma lei ha studiato diritti umani, non pensa di essere poco coerente nel chiederci di lavorare per noi?"Beh, mi sa che è a loro che manca una visione a 360 gradi!Cercherò quel libro in ogni caso!A presto e buona fortuna!
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